Cosa mettere ai piedi
Se intendi fare il percorso fino a La Verna devi sapere che la maggior parte delle tappe si svolge su strade bianche, strade sterrate e sentieri, solo pochi km su asfalto e lungo strade di importanza secondaria perciò poco trafficate. Fino a San Leo vanno bene anche delle comode scarpe da trekking, sempre meglio se con una buona suola scolpita. Da San Leo in poi è preferibile una buona pedula con goretex per alcuni guadi e un paio di tratti dove, se è piovuto di recente, potresti trovare pozzanghere e fango.
Inoltre la quarta e quinta tappa salgono verso il crinale appenninico e si inerpicano su sentieri del più tipico ambiente montano, tra boschi e pascoli, in vari tratti su mulattiere e selciati centenari.
Sempre per i piedi, dei confortevoli sandali leggeri come ricambio sono del tutto necessari, uso camera o nei momenti quando non cammini.
I bastoncini sono assolutamente consigliati perché il percorso presenta molte salite; se hai le ghette in alcuni casi, guadi o fango, possono essere molto utili e pesano poco.
Cosa mettere nello zaino
Come abbigliamento, dipende dalla stagione: il periodo migliore è da aprile a ottobre ma si potrebbero escludere solo i mesi più freddi dell'inverno, da dicembre a febbraio per intenderci, durante i quali dalla quarta tappa in poi è frequente trovare la neve. Quindi vestirsi a strati e con almeno un cambio completo di intimo e magliacamicia-pile nello zaino. Immancabile una giacca a vento e una mantella per la pioggia.
Anche nei punti ospitalità più economici come possono essere i conventi, avrai la possibilità di lavare e asciugare gli indumenti, oltre che farti una doccia calda.
Fra le cose per l'igiene, sapone e shampoo e almeno un asciugamano in microfibra: nei conventi non li trovi. Nei conventi non trovi neanche le lenzuola quindi sacco lenzuolo o sacco a pelo, per le coperte dipende dalla stagione ed è sempre meglio chiedere prima. Se trovi ospitalità in albergo, B&B o affittacamere di solito è compresa anche la biancheria.
Poi sono molto utili ago, filo di cotone e cerotti per le vesciche, oltre ad una pomata emolliente e antisfregamento; caricabatteria e pacco batteria di riserva per il tuo cellulare e magari anche l'applicazione GPS con precaricate le tracce che trovi nelle pagine del sito. Se hai un buon cellulare, smartphone o iphone che sia, non è necessaria la fotocamera: liberane però la memoria, potresti fare molte foto e video/filmati, non correre il rischio di pentirti della memoria piena.
Non dimenticare la borraccia d'acqua, minimo da un litro: nelle varie tappe troverai sempre acqua a metà percorso eccetto nell'ultima da Balze a La Verna, dove dovrai procurartene in misura adeguata alla stagione per le ultime 4 ore e più che restano dopo l'ultimo bar di Montecoronaro.
Alla fine cerca di contenere il peso dello zaino entro i 10 kg, meglio se stai sugli 8 kg: un po' del peso dipende da stagione e da dove alloggerai, perché sapone e biancheria potrebbero ridursi al minimo necessario per una o due notti, leggi ospitalità nei conventi di cui sopra. Magari anche una torcia è utile avere con sé: a seconda della stagione potresti fare tardi oppure decidere di partire molto presto, o anche solo per essere visibile lungo uno dei pochi tratti di strada carrozzabile che potresti utilizzare come variante di percorso in casi di maltempo o emergenza.
Altri consigli utili
A seconda della stagione in cui affronti il Cammino da Rimini a La Verna valuta sempre le ore di luce in funzione di cosa andrai ad affrontare nella giornata. Parti sempre di buon ora, in ogni tappa puoi valutare a che ora fare colazione, dove alloggi piuttosto che al bar, o dove puoi procurarti le vivande per la giornata: quando arrivi guarda o chiedi sempre l'orario di apertura del negozio di alimentari per regolarti sull'ora di partenza oppure procurarti le vivande per il giorno dopo. L'ultima tappa, la più impegnativa, presenta un primo tratto di circa 2 km facile e ben segnato che consente di partire quando ancora albeggia: avrai più tempo quando arriverai e vorrai visitare i luoghi alla fine della tappa, o consentirti delle pause di riposo più lunghe lungo la tappa stessa.
Per il peso nello zaino, ad eccezione dell'acqua, le provviste di scorta sono indispensabili solo per le ultime due tappe, nelle prime tre hai punti di ristoro lungo il percorso, ma abbi cura di individuarli bene quando programmi il viaggio.
La cosa più importante da portare
Il desiderio di conoscenza e la domanda interiore di una personale ricerca spirituale, laica o di fede che siano, non pesano niente anzi, sono le energie di riserva che di solito consentono al pellegrino di superare i momenti più difficili. Se ne hai già una buona scorta allora è il momento di cominciare a camminare.
Questo cammino non è lungo ma è piuttosto impegnativo dalla terza tappa in poi. Però non ti deluderà: scoprirai un mondo nuovo, vicinissimo a territori famosi per tutt'altro turismo o motivo. Scoprirai anche un po' più San Francesco e quanto è nato dopo di lui e seguendo lui, nelle opere d'arte e nei volti delle persone che incontrerai che ti arricchiranno certamente. E alla fine sarai pronto per mete più lontane ... in tutti i sensi: sulla via di San Francesco fino a Roma e sul cammino della vita.